Le Indulgenze
Giubileo
Parrocchia, 21/1/2016
LE INDULGENZE
Cenni storici
Le indulgenze cominciarono ad essere concesse nel secolo XI dai vescovi della Spagna settentrionale e della Francia a coloro che offrivano elemosine per scopi religiosi e che compivano pellegrinaggi a determinati santuari e chiese.
Il primo caso di concessione di indulgenza da parte del sommo pontefice risale a Nicolò II, che nel 1060 la concesse in occasione della consacrazione degli altari della chiesa dell’abbazia di Farfa (Rieti). Negli anni a seguire c’è stata un’evoluzione nella disciplina delle indulgenze, in particolare legata alle Crociate.
Nel XII secolo si comincia a dare l’indulgenza plenaria ai moribondi e ai defunti, dopo che i sommi pontefici l’avevano concessa ai crociati che fossero morti senza aver potuto compiere la Crociata. Le indulgenze in suffragio dei defunti suscitarono controversie tra i teologi in quanto, alcuni, negavano al papa qualsiasi giurisdizione nell’aldilà.
Ma poi prevalse la tesi dei meriti di Cristo e dei santi, a disposizione della Chiesa.
Fondamenti dottrinali
Indulgenza (etimologicamente) = benevolenza, clemenza, misericordia, perdono.
Indulgenza > è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra, dispensa e applica autoritativamente il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi.
La concessione delle indulgenze si fonda sul dogma della comunione dei santi.
In virtù della comunione dei santi, la Chiesa gloriosa in cielo, pellegrinante in terra e in fase di purificazione in Purgatorio, costituisce un solo corpo, di cui Cristo è il capo e i fedeli le membra, che lo Spirito Santo vivifica.
Tutto quanto la Chiesa possiede è comune a tutti coloro che vi appartengono, compresi i fedeli che sono nell’aldilà.
Origine divina del potere delle indulgenze
Il Concilio di Trento si rifà a due testi del Vangelo:
Mt. 16, 19: “….tutto quello che legherai sulla terra…..”
Gv. 21, 15-17: “In verità vi dico: tutto quello che legherete sulla terra….”
Con queste parole Gesù conferisce il potere di governare la Chiesa e un’ampia potestà legislativa e giudiziaria, e di rimettere o non rimettere i peccati e le relative pene.
Finalità delle indulgenze
a. aiutare i fedeli a scontare le pene dovute al peccato già rimesso per quanto riguarda la colpa;
b. indurre i fedeli a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità, specialmente quelle che giovano all’incremento della fede e al bene comune.
L’uso delle indulgenze è salutare e proficuo nel cammino di fede, poiché aiuta a prendere coscienza dell’incapacità delle sole forze umane a riparare al male che con il peccato arrechiamo a noi stessi e a tutta la comunità.
Indulgenze: - parziale, libera in parte dalla pena;
- plenaria, libera in tutto dalla pena temporale.
Per l’acquisto dell’indulgenza giubilare occorre:
1. la confessione sacramentale;
2. la comunione eucaristica;
3. la preghiera secondo le intenzioni del Papa (Padre nostro e Ave Maria, il Credo….)
4. atti di carità e di penitenza:
- Roma: un pio pellegrinaggio ad una delle quattro basiliche (S. Pietro, S. Paolo, S. Giovanni, S. Maria Maggiore), S. Croce in Gerusalemme, S. Lorenzo al Verano, Catacombe cristiane, Divino Amore.
- Terra Santa: Santo Sepolcro a Gerusalemme, Basilica della Natività a Betlemme, Basilica dell’Annunciazione a Nazaret.
- Nella Nostra Diocesi: Chiesa Cattedrale, Santuario di Ceri, Cappella dell’aeroporto (Internazionali) e la Cappella dell’ospedale del Bambin Gesù a Palidoro. In altri luoghi “di carità” segnalati dal Vescovo ci sarà il pellegrinaggio della Misericordia: Comunità Sorella Luna, Centro Aiuto Vita di Cesano, Borgo Amigò, Casa Padre Monti, Casa d’accoglienza per Anziani a S. Marinella…..
Cenni storici
Le indulgenze cominciarono ad essere concesse nel secolo XI dai vescovi della Spagna settentrionale e della Francia a coloro che offrivano elemosine per scopi religiosi e che compivano pellegrinaggi a determinati santuari e chiese.
Il primo caso di concessione di indulgenza da parte del sommo pontefice risale a Nicolò II, che nel 1060 la concesse in occasione della consacrazione degli altari della chiesa dell’abbazia di Farfa (Rieti). Negli anni a seguire c’è stata un’evoluzione nella disciplina delle indulgenze, in particolare legata alle Crociate.
Nel XII secolo si comincia a dare l’indulgenza plenaria ai moribondi e ai defunti, dopo che i sommi pontefici l’avevano concessa ai crociati che fossero morti senza aver potuto compiere la Crociata. Le indulgenze in suffragio dei defunti suscitarono controversie tra i teologi in quanto, alcuni, negavano al papa qualsiasi giurisdizione nell’aldilà.
Ma poi prevalse la tesi dei meriti di Cristo e dei santi, a disposizione della Chiesa.
Fondamenti dottrinali
Indulgenza (etimologicamente) = benevolenza, clemenza, misericordia, perdono.
Indulgenza > è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra, dispensa e applica autoritativamente il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi.
La concessione delle indulgenze si fonda sul dogma della comunione dei santi.
In virtù della comunione dei santi, la Chiesa gloriosa in cielo, pellegrinante in terra e in fase di purificazione in Purgatorio, costituisce un solo corpo, di cui Cristo è il capo e i fedeli le membra, che lo Spirito Santo vivifica.
Tutto quanto la Chiesa possiede è comune a tutti coloro che vi appartengono, compresi i fedeli che sono nell’aldilà.
Origine divina del potere delle indulgenze
Il Concilio di Trento si rifà a due testi del Vangelo:
Mt. 16, 19: “….tutto quello che legherai sulla terra…..”
Gv. 21, 15-17: “In verità vi dico: tutto quello che legherete sulla terra….”
Con queste parole Gesù conferisce il potere di governare la Chiesa e un’ampia potestà legislativa e giudiziaria, e di rimettere o non rimettere i peccati e le relative pene.
Finalità delle indulgenze
a. aiutare i fedeli a scontare le pene dovute al peccato già rimesso per quanto riguarda la colpa;
b. indurre i fedeli a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità, specialmente quelle che giovano all’incremento della fede e al bene comune.
L’uso delle indulgenze è salutare e proficuo nel cammino di fede, poiché aiuta a prendere coscienza dell’incapacità delle sole forze umane a riparare al male che con il peccato arrechiamo a noi stessi e a tutta la comunità.
Indulgenze: - parziale, libera in parte dalla pena;
- plenaria, libera in tutto dalla pena temporale.
Per l’acquisto dell’indulgenza giubilare occorre:
1. la confessione sacramentale;
2. la comunione eucaristica;
3. la preghiera secondo le intenzioni del Papa (Padre nostro e Ave Maria, il Credo….)
4. atti di carità e di penitenza:
- Roma: un pio pellegrinaggio ad una delle quattro basiliche (S. Pietro, S. Paolo, S. Giovanni, S. Maria Maggiore), S. Croce in Gerusalemme, S. Lorenzo al Verano, Catacombe cristiane, Divino Amore.
- Terra Santa: Santo Sepolcro a Gerusalemme, Basilica della Natività a Betlemme, Basilica dell’Annunciazione a Nazaret.
- Nella Nostra Diocesi: Chiesa Cattedrale, Santuario di Ceri, Cappella dell’aeroporto (Internazionali) e la Cappella dell’ospedale del Bambin Gesù a Palidoro. In altri luoghi “di carità” segnalati dal Vescovo ci sarà il pellegrinaggio della Misericordia: Comunità Sorella Luna, Centro Aiuto Vita di Cesano, Borgo Amigò, Casa Padre Monti, Casa d’accoglienza per Anziani a S. Marinella…..
P. Leonardo