Giuseppe Frassinetti

Giuseppe Frassinetti: sacerdote, apostolo della Eucarestia e del sacerdozio, della pietà mariana e della vocazione di tutti gli uomini alla santità. Spende tutte le sue energie perché la " Chiesa fosse presente nel mondo con lo splendore della dottrina , della santità, della carità, del servizio materno a tutti, per portare a tutti la salvezza".

Nasce a Genova il 15 dicembre 1804, in una famiglia profondamente cristiana. Ha 23 anni viene ordinato sacerdote. Diviene parroco in Quinto al mare (Genova) e vi resterà fino al 1839. Scrive la prima regola per l'istituto di Santa Dorotea, fondanto dalla sorella Santa Paola Frassinetti. Del giovane sacerdote sono celebri le prediche: sembra non parlare a tutti, ma a ciascuno e a lui solo, frugando nell'anima senza neppure guardare in viso. Nel confessionale, poi, è un padre premuroso, tenero, preoccupato, ma forte e sicuro. Non lascia andare il penitente se non l'ha penetrato nell'anima. Scrive il regolamento di quella che poi verrà denominata la " congregazione del Beato Leonardo da Porto Maurizio", fondata insieme allo Sturla per la formazione del giovane Clero: i migliori giovani ne sono attratti. Rinnova cos' dal profondo la spiritualità del clero e ne incrementa la cultura. Nel 1839, a 34 anni di età, è eletto Priore e parroco a Santa Sabina in Genova, ove rimane fino alla morte.

Pregare istruire, far pregare: questo è il suo primo impegno. Una vita, la sua, senza agiatezza, anzi, mortificatissima. E' l'inizio di una lunga serie di pubblicazioni di ordine ascetico-mistico, teologico, morale, catechistico e pastorale. Attacca a fondo uomini politici come Gioberti. Contro di lui scrive un celebre saggio in cui sottolinea come gli interessi religiosi non possano essere subordinati a quelli politici e tanto meno da questi lasciarsi strumentalizzare. Prospetta il problema vocazionale come problema di Chiesa da do versi risolvere con il coinvolgimento di tutto il popolo di Dio: laici, sacerdoti, vescovi. A tal fine fonda associazioni e pie unioni da cui possano scaturire vocazioni religiose e sacerdotali. Nel 1854 fonda con Mons. Salvatore Magnasco la " Società Operaia mutuo soccorso", una delle prime opere sociali in Italia. L'anno seguente stende la regola della pia unione delle Figlie di Santa Maria Immacolata, da cui uscirà Santa Mazzarello, fondatrice - con Don Bosco- delle figlie di Maria Ausiliatrice. Ha modo di incontrarsi con Don Bosco, con cui stabilisce una confidente amicizia e collaborazione. Il 14 novembre del 1860 fonda la "Pia Unione Dei Figli di Santa Maria Immacolata", essa si propone di formare dei laici che, facendo propri consigli Evangelici, mettono in comune il frutto del lavoro quotidiano per trarne i mezzi di sostentamento per i giovani poveri candidati al Sacerdozio. Da qui ha origine l'omonima congregazione religiosa.

Il Venerabile muore a Genova il 2 gennaio 1868. Le sue Spoglie riposano nella Cappella dell'istituto Piccardo, in Genova. Antonio Piccardo , suo primo successore, è inviato a fondare in Roma un Collegio Ecclesiastico per accogliervi i chierici esterni. Pio X concede, a mezzo di speciale Motu Proprio, l'approvazione della Congregazione dei Figli di Santa Maria Immacolata, di diritto pontificio, in data 21 maggio 1904. Quella di Don Giuseppe è una storia silenziosa, senza particolari slanci profetici, ma costante nel bene.